Il diario per Tre uomini in barca

8 luglio
Km 4520

Con mio vivo piacere, il Fokker 27, certamente protagonista di tempi migliori, compie il suo lavoro, sebbene un fumo più che sospetto sbuffi cospiquamente dal motore sinistro. Il volo mi permette una visuale maestosa dello stretto di Magellano, molto piú ampio di quanto me lo figurassi, ma faccio fatica a realizzare che sono su un'isola. Qui a Ushuaia nevica, ma non fa il freddo che si potrebbe immaginare. La cittadina è, ahimè, piuttosto turistica e si puó trovare qualsiasi cosa a prezzi comunque abbordabili. Appena varco la soglia dell'ostello mi sembra di essere a casa, dal momento che un omone sta orgogliosamente sperimentando la sua nuova macchina tira pasta made in china. Vengo immediatamente cooptato, in quanto italiano, a preparare un ragù per quindici. Cena pantagruelica e standing ovation, non solo per il mio ragú. Per voi che non mi conoscete, mi destreggio tra i fornelli senza particolari difficoltá. Oggi giornata di cazzeggio culminata con l'andare a far la spesa per una grigliata con un tizio argentino piuttosto stordito che ha comperato il supermercato intero, oltre a 8 chili di carne (che è costata 25 euro, a detta sua molto piú cara che a Buenos Aires). Domani è la festa dell'indipendenza, ma mi sa che me ne andró a sciare.


11 luglio
Km 4870

Sveglio da poco, constato di non esser più un ragazzino e scopro di possedere svariati muscoli di cui ignoravo l'esistenza. L'altro ieri lo sci è stato incredibile, nonostante il tanto conclamato comprensorio consistesse in numero quattro seggiovie dai 100 ai mille metri. Ma 20 cm di una neve fresca leggerissima mi hanno fatto scivolare senza attrito fra i boschi fuegini. E dimenticare i meno diciotto della notte.
Ieri sette ore a camminare fra sentieri innevati e incredibilmente vergini nel parco nazionale. Cinque km costeggiando un lago, ancora non gelato e estremamente liscio, e eccomi illegalmente in chile, dove saluto, non senza commozione, la fida bottiglia di grappa casereccia omaggiatomi da un mio zio lontano in quel di buenos aires. E poi via, fra cormorani, lepri patagoniche (strette parenti del coniglio comune) e paperotte formato gigante verso la fine della Ruta Nazionale 3, 3660 km dalla capitale federale.
Tutto torna, quando uno spagnolo mi fa trovare per cena una polenta istantanea senza sale. Ma, con numerosi ritocchi per conciarla con una similfontina, credetemi, non è stata la peggiore della mia vita.
Domani via per Punta Arenas, chile, sullo stretto di Magellano.

"Tre uomini in barca" è una trasmissione di Radio Popolare, Milano, condotta da Marina Petrillo, Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza. www.radiopopolare.it